L’importanza della prevenzione: la storia di Sara

Care mamme,

oggi ho letto sul blog dedicato al mondo femminile di Corriere.it, “La ventisettesima ora”, una bellissima storia di speranza che voglio condividere con voi.

La protagonista di questa storia si chiama Sara Sgarioni, ha 32 anni e 5 anni fa le è stato diagnosticato un tumore all’utero, una malattia che colpisce ben 3.500 donne ogni anno. A differenza di molte, però, Sara è consapevole dell’importanza della prevenzione, fa sempre il pap-test ed è proprio questo che le salva la vita. Insospettita da perdite di sangue anomale, infatti, Sara si sottopone ad altri esami che evidenziano la massa tumorale.

Iniziano così per lei i cicli di chemioterapia, in tutto ne fa 3, per poi sottoporsi ad una serie di interventi in laparoscopia. Sara riesce così a sconfiggere il tumore, e il fatto di averlo preso in tempo le consente di realizzare il suo più grande sogno, quello di diventare mamma. Sì perché, altrimenti, avrebbero dovuto asportarle l’utero.

E invece Sara, solo sei mesi dopo la fine delle cure mediche, rimane incinta e diventa mamma di una bimba che quest’anno a settembre compirà 5 anni, Tecla, che in greco vuol dire “gloria di Dio”. Tecla era il nome di una donna che si salvò miracolosamente dalla morte sul rogo a cui era stata condannata, un po’ come Sara.

Quella di Sara è una storia a lieto fine che, come si augura la stessa protagonista, può essere d’insegnamento e d’esempio per tutte le donne, perché si sottopongano alle visite ginecologiche necessarie per prevenire il tumore alla cervice uterina.

Impegnato da anni per diffondere il medesimo messaggio è anche il professor Umberto Veronesi, fondatore dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, dove nei giorni scorsi è stato inaugurato il Centro per il tumore dell’utero.

Queste sono le sue parole: “Per il cancro del collo dell’utero disponiamo delle conoscenze e degli strumenti necessari per ottenere la prevenzione nella quasi totalità dei casi. Non solo: con l’integrazione della vaccinazione contro il virus HPv (il papilloma virus), che ne è la causa nella maggioranza dei casi,  e con gli screening, per la prima volta nella storia del cancro abbiamo l’opportunità di azzerare questo tumore come entità, come è successo per il vaiolo o la tubercolosi. Le donne, motore di cambiamento quando si tratta di proteggere la loro salute, e anche le giovanissime, devono sapere che la ricerca non si è fermata al pap-test: esiste un nuovo percorso (vaccino, Hpv test, pap test) che le protegge al 100%. La loro salute è nelle mani della nostra capacità di informare e del loro desiderio di consapevolezza. Abbiamo un ‘capitale di prevenzione’ che non deve essere disperso”.

Insomma, ripetiamolo forte e chiaro: la prevenzione salva la vita!

Immagine in evidenza tratta da Corriere.it