Prevenire il tumore della cervice uterina: cos’è e come combatterlo
Care mamme,
tra lavoro, bambini e casa spesso ci dimentichiamo di badare alla nostra salute. Talvolta trascuriamo sintomi o piccole avvisaglie di qualche malessere e questo solo per non far preoccupare la nostra famiglia o, tanto meno, togliere del tempo “prezioso” agli impegni giornalieri. Oggi, vogliamo darvi qualche dritta sulla vostra salute intima e fornirvi informazioni precise su come riconoscere ed evitare un male alquanto invasivo: il tumore della cervice uterina.
Il tumore della cervice uterina: in quale area si sviluppa?
La cervice uterina costituisce la parte inferiore dell’utero e delimita il passaggio tra il corpo uterino e la vagina. La cervice è attraversata da un canale fusiforme che si chiama ‘canale cervicale’. Questo si delinea a sua volta dall’orifizio uterino interno e dall’orifizio uterino esterno.
A livello della cervice s’inseriscono una sorta di strutture fibrose che ancorano l’utero alla parete ossea della pelvi. Queste vengono attraversate dalle arterie uterine e dall’uretere, e cioè il tratto della via escretrice che unisce il rene alla vescica. La parte in cui l’epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato entra in contatto con quello cilindrico si chiama giunzione squamo-colonnare.
Quali sono le cause e sintomi?
Il tumore della cervice uterina si riscontra a seguito della moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della giunzione squamo-colonnare che si tramutano in cellule maligne. Il carcinoma della cervice uterina si registra generalmente tra i 35 e i 55 anni e diagnosticarlo in tempo diviene importante per combattere in modo efficace il male nella sua fase iniziale, quando le possibilità di guarigione sono più elevate.
Ecco i sintomi più comuni:
- Dolore pelvico
- Perdite vaginali non usuali (per colore e consistenza)
- Sanguinamenti vaginali anomali (al di fuori dal ciclo mestruale)
- Dolore o sanguinamento durante i rapporti sessuali
Fattori di rischio:
- L’infezione da Human Papilloma Virus (HPV)
- Un precoce inizio dell’attività sessuale (durante la prima adolescenza, che termina all’incirca con il compimento del 16° anno di età) e la promiscuità sessuale propria o del partner sono da considerare fattori di rischio nel contrarre l’HPV ed altre infezioni del tratto genitale, responsabili principali del tumore della cervice uterina
- L’uso di contraccettivi orali, soprattutto se prolungato nel tempo oltre le indicazioni del medico
- Avere partorito molte volte, oppure in età precoce (nell’adolescenza)
- Infezioni da clamidi o herpes simplex favorite, ad esempio, da insufficiente igiene sessuale
- Il fumo della sigaretta
- L’indebolimento del sistema immunitario (sindromi immuno-depressive)
Quali test vanno effettuati?
I test da eseguire sono il Pap test e il test Hpv, un nuovo tipo di screening che permette di ridurre del 60%-70% l’incidenza dei tumori invasivi del collo dell’utero. Stando agli ultimi studi di settore, le donne invitate a fare il test Hpv si sono ammalate meno di questo tumore rispetto alle donne che hanno fatto il Pap test.
I risultati dimostrano che l’aumento della protezione interessa soprattutto le donne di età tra i 30 ed i 35 anni e che lo screening con test Hpv, ogni 5 anni, risulta essere più protettivo dello screening con Pap test ogni 3 anni. È importante verificare e prevenire qualsiasi problema al collo dell’utero. Il nostro consiglio è quello di rivolgervi appena possibile al vostro ginecologo di fiducia e stabilire assieme quale sia l’esame più efficace da effettuare e quando eseguirlo. E tutto questo perché la vostra salute deve essere una priorità!
(fonte foto: pixabay.it)