Tantum Rosa usato per l’igiene orale. Errore o uso improprio intenzionale?

La notizia ha fatto il giro del web. Trattandosi di un prodotto tipicamente femminile e probabilmente utilizzato da molte mamme, soprattutto ne periodo del puerperio, non abbiamo potuto fare a meno di parlarne anche noi. Pare che alcune signore particolarmente “distratte” abbiano scambiato la lavanda vaginale Tantum Rosa con un prodotto per l’igiene orale. D’accordo, la stessa casa farmaceutica è presente sul mercato con un prodotto simile e molto noto, il Tantum Verde. Passi anche che il Tantum Rosa si presenta in bustine, e questo può far pensare che va sciolto in un bicchiere d’acqua. Ma il foglietto illustrativo sta così antipatico a tutti? Bastava leggerlo per accorgersi dell’errore madornale fatto al momento dell’acquisto e non causarne altri peggiori.

Fatto sta che a gennaio il Centro Antiveleni della Fondazione Maugeri di Pavia ha lanciato l’allarme: dal 13 dicembre 2009 a fine gennaio 2010 sono stati registrati 16 casi di utilizzo incongruo del farmaco, che è stato ingerito anziché utilizzato per uso esterno. Le pazienti si sono giustificate con i medici ospedalieri dando la colpa a una cattiva pubblicità del farmaco, che forse per eccessiva “delicatezza” non è riuscita a trasmettere le giuste informazioni su come agisce e in quali casi va usato. Ci viene un dubbio però: voi il Tantum Verde lo ingerite o lo utilizzate per fare dei gargarismi? Perché è a questo che serve un disinfettante orale, e nella pubblicità del Tantum Verde la “famiglia Boccasana” lo spiega chiaramente. Se le pazienti “distratte” avessero scambiato la lavanda vaginale con un colluttorio, al massimo avrebbero rimediato un po’ di bruciore alla gola. Perché ingerire un colluttorio?

Eppure in 9 dei 16 casi il farmaco era stato disciolto in un bicchiere d’acqua e ingerito. Altre invece sono state fedeli alle istruzioni: hanno diluito la bustina in un litro d’acqua, solo che poi l’hanno bevuta invece di usarla per i lavaggi intimi! I 16 casi di Pavia vanno sommati a quelli di altre regioni italiane. In tutto sono una cinquantina e coinvolgono tutte le età, la 15 a 87 anni. La signora di 87 anni è forse l’unica giustificabile. Per le altre, appare assai forzato incolpare la “pubblicità ingannevole”. La casa farmaceutica ha deciso di modificare comunque lo spot pubblicitario, insistendo sull’ “uso esterno del farmaco”. Ma voi prima di prendere una medicina leggete il foglietto informativo o guardate uno spot in tv?

A questo punto sorge inevitabilmente un sospetto. Il Tantum Rosa contiene benzidamina, un principio attivo antinfiammatorio che se ingerito può rivelarsi euforizzante. Insomma, può essere una soluzione economica e legale per chi è in cerca di “sballo”. Questo spiegherebbe l’ingestione “accidentale”, almeno per una parte dei casi. Ma nell’era della trasgressione a tutti i costi, non è veramente troppo squallido riciclare lavande vaginali?