Barilla e la “famiglia del Mulino Bianco”. Cosa ne pensano le mamme?

Care mamme,

in questi giorni non si è parlato d’altro, il caso Barilla è ancora aperto e il suo presidente ancora nell’occhio del ciclone. Immagino sappiate tutti a cosa mi riferisco: qualche giorno fa Guido Barilla, presidente della multinazionale che porta il suo nome, ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto forti ai microfoni della trasmissione “La zanzara” di Radio24. Interpellato riguardo un intervento del Presidente della Camera Laura Boldrini sul ruolo della donna nella pubblicità, in particolare in “certi spot italiani in cui papà e bambini stanno seduti a tavola mentre la mamma in piedi serve tutti”, il manager risponde che il tipo di famiglia a cui fa riferimento l’azienda è la “famiglia classica. Nella quale la donna ha un ruolo fondamentale, è il centro culturale di vita strutturale di questa famiglia”.

Inevitabile quindi la successiva domanda sull’approccio alle cosiddette famiglie arcobaleno: “Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia è sacrale, rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La salute, il concetto di famiglia. Non faremo uno spot gay perché la nostra è una famiglia tradizionale”. E ancora: “A uno può non piacere. Se gli piace la nostra pasta, la nostra comunicazione, la mangiano. Se non gli piace quello che diciamo, faranno a meno di mangiarla e ne mangiano un’altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti”. Dulcis in fundo, la chicca sull’eventualità di uno spot con una coppia omosessuale: “Non lo farei, ma non per una mancanza di rispetto agli omosessuali, che comunque hanno il diritto di fare quello che vogliono e ci mancherebbe altro, però senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica”.

Incalzato sul significato di quel “disturbare”, Barilla continua spiegando che “un essere umano è un essere che può essere disturbato dalle decisioni di altri. Ognuno ha diritto a casa sua di fare quello che vuole senza disturbare le persone che sono attorno rivendicando diritti che sono più o meno leciti. Il matrimonio omosessuale io lo rispetto, perché tutto sommato riguarda persone che vogliono contrarre matrimonio. Io una cosa su cui non sono assolutamente d’accordo è l’adozione nelle famiglie gay. Perché questo riguarda una persona che non può decidere. Io che sono padre so che ci sono delle difficoltà nel crescere i figli, e mi chiedo quelle che ci sono in una coppia con due persone dello stesso sesso”.

Avendo ricevuto una spaventosa mole di critiche anche al di fuori dei confini nazionali, Guido Barilla si è trovato costretto a scusarsi pubblicamente, ammettendo che: “In tutta la mia vita ho sempre rispettato ogni persona che ho incontrato, anche gli omosessuali e le loro famiglie, senza alcuna distinzione; non ho mai discriminato nessuno. Le tantissime reazioni in tutto il mondo alle mie parole mi hanno colpito e addolorato perché mi hanno fatto capire che sul dibattito riguardante l’evoluzione della famiglia ho molto da imparare. Nelle prossime settimane mi impegno a incontrare gli esponenti delle associazioni che meglio rappresentano l’evoluzione della famiglia, tra i quali coloro che ho offeso con le mie parole”.

Non è certo questa la sede per parlare di marketing, scelte di comunicazione e strategie di mercato, non è ciò che mi interessa in questo momento, ma discutere con voi proprio del tipo di famiglia di cui parla Barilla, la famiglia sacrale, tradizionale e la sua evoluzione. Non è anacronistico secondo voi continuare a propinarci la fintissima famiglia del Mulino Bianco (altro marchio del gruppo) con mamme/mogli/donne perfette realizzate all’interno della famiglia? Oppure è una sorta di immagine rassicurante, che Barilla propone quasi inalterata da decenni, nella quale ci piace continuare ad immedesimarci come scudo contro nuove realtà che non capiamo del tutto?

Non pensate che le parole di Guido Barilla abbiano ricevuto solo critiche anzi, sono tante le persone e le associazioni, come il Moige ad esempio, che condividono le sue affermazioni e che lo difendono come esempio di libertà di opinione ed espressione. Secondo voi ha fatto bene a dire quelle cose, anche contro le logiche di mercato (che comunque si sono fatte sentire portandolo a ritrattare)? Avrebbe dovuto continuare a difenderle a testa alta?

Siete d’accordo con lui o considerate le sue parole offensive e discriminatorie? Siete aperte a tutte le famiglie purché ci sia amore o guardate con diffidenza le famiglie non tradizionali? Io non posso non pensare al più famoso claim dell’azienda: “Dove c’è Barilla c’è casa” e, in senso lato, famiglia. Giusto o sbagliato che sia, le dichiarazioni di Guido Barilla non hanno tenuto fede a questo messaggio, non credete? Ma soprattutto, a questo punto, cos’è che secondo voi “fa” famiglia?