La partita Iva conviene davvero?
di Redazione
16/09/2019
Con questo post inauguriamo la nostra collaborazione con l’associazione onlus Working Mothers Italy, che si occupa di diffondere e salvaguardare i diritti delle mamme che lavorano. Se volete avere anche voi la consulenza di un esperto in materia di lavoro e maternità, potete scrivere una mail con oggetto “Mamme e lavoro” alla nostra redazione all’indirizzo: [email protected]. Gireremo le domande più significative al team di esperti di Working Mothers Italy e pubblicheremo la risposta all’interno di questa rubrica.
Il 14 ottobre 2010 alle 15:47, Arianna ci scrive:
“Complimenti all’associazione! Una domanda per mia sorella, mamma e ottima lavoratrice frustrata che ormai ha perso la speranza di ricucire la propria carriera: molti possibili datori di lavoro le hanno proposto collaborazioni a Partita Iva, ma lei è spaventata perché ha paura di ritrovarsi sommersa dalle tasse e di perdere così i già magri guadagni… ho sentito dire che con il regime dei minimi qualcosa è cambiato, ma è davvero così? I commercialisti parlano in burocratese… è vero che sono molte le mamme che aprono la partita Iva? Chi la apre può avere sgravi fiscali per le spese del bambino (es, babysitter o asilo)? E a livello contributivo conviene davvero?”
Maria Cimarelli presidente WMI
Risponde Maria Cimarelli, presidente di Working Mothers Italy:
- “Cara Arianna, aprire la partita Iva è molto facile e non costa nulla. Ci si reca ad un Ufficio delle Entrate e si compila un semplice modulo; l’ufficio rilascia un cartoncino con i dati anagrafici, il settore di attività e il numero di partita Iva, che si affianca al codice fiscale(che ciascuno di noi ha dalla nascita) e andrà indicato in tutti gli atti della nuova impresa o attività. Le conseguenze possono però essere catastrofiche, se l’operazione non viene affrontata con la necessaria informazione e con l’assistenza di un commercialista o di un’associazione sindacale di categoria. Chi apre la posizione all’Iva, infatti, diventa un professionista o un imprenditore a tutti gli effetti (fiscali, assicurativi, normativi): le leggi che deve rispettare, da quel momento in poi, sono un’infinità, ed in continua evoluzione. Quindi Arianna, non ti consiglio affatto di aprirla se l’ottica è esclusivamente quella degli sgravi fiscali perché non avrebbe senso se non supportata da un’attività professionale che produca un reddito minimo.”
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