Un alleato contro le coliche del lattante: il Lactobacillus reuteri
Carissime neo-mamme alle prese con le coliche,
come ve la state cavando? Noi di Mammaoggi abbiamo spesso trattato l’argomento per potervi dare qualche consiglio utile ad affrontare più serenamente questi mesi di fuoco (se può consolarvi, molti genitori si trovano nella vostra stessa situazione visto che in Italia più del 50% dei lattanti soffre di disturbi gastrointestinali). Il pianto dei neonati non è sempre riconducibile alle coliche ovviamente ma, di solito, queste si riconoscono con facilità per le loro caratteristiche manifestazioni, generalmente serali, quali agitazione, irrigidimento del pancino, arrossamento del volto, flessione degli arti inferiori sull’addome, emissione di gas e, su tutti, proprio il pianto disperato e ininterroto che, secondo la legge formulata dal dott. Wessel nel ’54, dura più di 3 ore al giorno, con una frequenza di 3 giorni alla settimana per almeno 3 settimane.
Oggi vogliamo aggiungere un altro consiglio alla nostra lista, un rimedio che sembra essere molto efficace proprio contro questo pianto straziante, almeno secondo un’equipe di ricercatori dell’ospedale Regina Margherita di Torino, che ha recentemente pubblicato uno studio sulla rivista Pediatrics. Stiamo parlando dei probiotici, più comunemente conosciuti come fermenti lattici, ed in particolare del Lactobacillus reuteri (isolato anche nel latte materno).
Purtroppo, non sono state ancora individuate con certezza le vere cause delle coliche infantili, solo alcuni fattori – fisici e comportamentali – che sicuramente le favoriscono, come il fumo dei genitori, i rapporti genitori/figli, fattori materni e familiari, aspetti comportamentali del bambino, un’eccessiva produzione di gas, disturbi nella motilità intestinale, alterazioni ormonali, intolleranza al lattosio, ma anche eventuali farmaci assunti durante il parto, prematurità o basso peso alla nascita. In particolare, si è visto che i neonati che soffrono di coliche hanno una flora intestinale diversa, che potrebbe quindi essere la causa dell’aumento di meteorismo che si riscontra durante le coliche. Infatti, i bambini affetti da coliche presentano meno specie batteriche benefiche, come bifidobatteri e lattobacilli, con differenze tra i lattobacilli stessi: Lactobacillus lactis e Lactobacillus brevis, produttori di alcol etilico e anidride carbonica, sono stati riscontrati solo nei lattanti con coliche gassose, mentre il Lactobacillus acidophilus è stato evidenziato solo nei lattanti che non presentano questo disturbo.
Per questo, negli ultimi anni, la ricerca si è orientata proprio verso una migliore comprensione del ruolo che la microflora intestinale ricopre in questo fenomeno e di come il suo riequilibrio, ricorrendo alla somministrazione dei probiotici, come appunto il Lactobacillus reuteri, possa essere di una qualche efficacia come rimedio anti-coliche.
In verità, il gruppo di studiosi coordinati dal dottor Francesco Savino del Dipartimento di Scienze pediatriche dell’ospedale Regina Margherita, aveva già studiato questo batterio in una ricerca del 2008, volta a confrontare l’efficacia del Lactobacillus Reuteri con quella del simeticone, il principio attivo contenuto nel farmaco più comunemente usato in caso di coliche. Già qualche anno fa, quindi, era stato evidenziato che, dopo un mese di trattamento, il tempo medio delle crisi di pianto diminuiva del 70-75%, mentre nei bambini trattati con simeticone, diminuiva solo del 25-30%.
Questo secondo studio ha analizzato ancora più approfonditamente il meccanismo d’azione di questo fermento lattico, prendendo un campione di 50 bambini, a 25 dei quali sono state somministrate 5 gocce al giorno del lattobacillo per 21 giorni. Il probiotico, non solo ha influito positivamente sulla durata delle crisi di pianto (confermando i risultati del precedente studio) ma, analizzando la flora intestinale dei due gruppi di lattanti, si è visto che la sua somministrazione ha migliorato in maniera significativa l’equilibrio microbico intestinale, favorendo una microflora più fisiologica e inibendo la crescita di microrganismi patogeni come l’E-coli (presente in maggiore concentrazione nelle feci dei lattanti con coliche).
Finora, il lactobacillus è stato somministrato solo ai bambini allattati al seno e già affetti da coliche ma non se ne esclude l’utilizzo preventivo anche per i piccoli “a rischio” e quelli allattati artificialmente (in commercio esistono infatti alcuni tipi di latte già supplementati con il lattobacillo).
Secondo il professor Savino, i fermenti lattici sono, ad oggi, il rimedio più efficace, tollerabile e sicuro per assicurare il benessere digestivo del lattante, dunque il più valido alleato contro le coliche.