Transfer di blastocisti: che cos’è e perché è importante

Il transfer blastocisti è un trattamento che dà la possibilità di ottenere più facilmente una gravidanza, traducendosi come una pratica meno stressante per le pazienti. È una tecnica ormai affermata ed avanzata, che consiste in un trattamento molto comodo e che dà risultati migliori rispetto ad altri tipi di tecniche. Quindi si tratta di un percorso di procreazione medicalmente assistito che punta a massimizzare l’efficacia di ogni trattamento in modo da evitare insuccessi. Ma vediamo esattamente che cosa sono i blastocisti e perché è importante congelare gli embrioni.

Che cosa sono i blastocisti

Quando parliamo di blastocisti e di trasferimento dei blastocisti congelati ci riferiamo a degli embrioni che si sono sviluppati fino a 5-6 giorni. In queste condizioni è disponibile una grande quantità di cellule ed è proprio la fase importante in cui si può intervenire per un’indagine pre-impianto.

In realtà bisogna sapere che soltanto il 35% di tutti gli embrioni riesce a superare le prime fasi di sviluppo e quindi soltanto il 35% raggiunge lo stato di blastocisti. Risulta chiaro ed evidente, quindi, come si attua un vero e proprio processo di selezione che favorisce gli embrioni più forti.

Ecco perché poi, utilizzando il trasferimento dei blastocisti, si hanno più probabilità di successo nell’ottenere una gravidanza.

È possibile eseguire un transfer nell’utero sia in questa fase evolutiva, ma anche dopo due o tre giorni dalla fecondazione. Preferire un transfer piuttosto che un altro dipende da ogni singolo caso e da diversi fattori che vanno valutati opportunamente dagli esperti.

La fase della coltura e del trasferimento

La fase della coltura dei blastocisti inizia dopo la fecondazione in vitro. A livello pratico il personale specializzato aspetta che l’embrione raggiunga una prima fase di divisione cellulare e poi che metta in atto un’ulteriore scomposizione.

Durante il quinto il sesto giorno si arriva allo stadio dei blastocisti. È proprio questo il momento in cui si può eseguire il transfer blastocisti facendo riferimento ad un solo embrione.

La coltura e lo sviluppo dell’embrione avvengono in un tipo particolare di incubatrice, che è realizzata appositamente per questo scopo.

Perché congelare gli embrioni

Qual è il metodo migliore per l’impianto degli embrioni? Meglio procedere con gli embrioni crioconservati o a fresco? In precedenza si pensava che la procedura migliore fosse quella di impiantare degli embrioni freschi, per garantire maggiori opportunità di successo.

Attualmente le cose stanno in modo diverso. Infatti le ultime tecnologie mettono a disposizione delle tecniche avanzate da questo punto di vista, che sicuramente fanno rientrare la crioconservazione o la vitrificazione tra i metodi preferibili in alcune situazioni.

Per esempio si possono utilizzare embrioni a fresco all’interno di uno specifico trattamento e allo stesso tempo si possono conservare gli altri embrioni che sono ottenuti dalla fecondazione in vitro.

La crioconservazione degli embrioni può essere effettuata anche quando si devono mettere a punto delle particolari cure dal punto di vista medico che potrebbero risultare pericolose nel corso del periodo della gravidanza.

La procedura per il trasferimento di embrioni congelati

Il trasferimento degli embrioni è una tecnica indolore, che può essere messa in atto senza predisporre una sedazione. La paziente non deve stare a digiuno e tutto si svolge con l’assistenza da parte di professionisti qualificati.

In seguito alla procedura è importante che venga rispettato un certo tempo di riposo e successivamente le pazienti possono riprendere a condurre le varie attività quotidiane, evitando ovviamente degli eccessivi sforzi.

È importante anche bere una certa quantità di acqua che viene raccomandata direttamente dagli specialisti, in modo da poter usufruire di una corretta funzionalità delle cellule dell’organismo, evitando proprio un eventuale processo di disidratazione che potrebbe insorgere a livello cellulare.