Svezzamento – Dagli otto ai dodici mesi

Lo svezzamento è un procedimento lungo e complesso, anche se con le giuste regole far cambiare poco alla volta l’alimentazione del vostro piccolo non sarà così difficile. Con la crescita del bambino è possibile arricchire sempre di più la sua dieta. Dopo gli 8 mesi di vita l’apparato gastrointestinale è capace di digerire e assimilare nuovi cibi, prima sconsigliati, come il pesce, i legumi, il tuorlo d’uovo perciò lo svezzamento prosegue mutando alimenti. I pasti della giornata, in genere, passano da cinque a quattro: due a base di latte (integrato o meno con biscotti e frutta) e due con pappe complete (brodo vegetale più carboidrati e proteine). La mamma proporrà, quindi, i nuovi cibi nei due pasti principali, pranzo e cena, e osserverà le reazioni e i progressi del bambino. Ogni fase va comunque valutata e seguita insieme al pediatra.

Una pappa “da grandi”

Nella pappa del bambino ora la mamma può aggiungere le verdure con cui prepara il brodo, dopo averle passate. Un’altra novità importante è la possibilità di introdurre il pesce come fonte di proteine, in alternativa alla carne. Il pesce è un alimento con un alto valore nutrizionale, che però ha una certa capacità allergizzante e va, quindi, proposto solo in questa fase dello svezzamento. Per la sua preparazione la mamma deve tenere presenti le stesse regole valide per la carne: mantenere un’igiene scrupolosa e cuocere in modo leggero, ma soprattutto ottenere la giusta consistenza. In alternativa la mamma può utilizzare gli omogeneizzati di pesce già pronti, scegliendoli in base alle garanzie di qualità offerte dal produttore. Due cucchiaini di olio extra vergine di oliva completano come sempre il piatto del bambino.

I legumi: istruzioni per l’uso

I legumi, come piselli, lenticchie, ceci, fagioli, possono essere introdotti in questa seconda fase dello svezzamento, prima nel brodo e poi passati, sempre con una certa gradualità. È però consigliato cucinarli togliendo le bucce, operazione da fare prima della cottura. Le mamme dovrebbero incoraggiare il consumo di legumi in quanto alimenti ricchi di nutrienti e di fibra, il regolatore naturale dell’intestino.

Alternative nutrienti

Dopo aver consultato il pediatra la mamma può utilizzare anche il tuorlo dell’uovo, cotto e mischiato alla pappa. L’uovo è un alimento proteico e ricco di vari nutrienti (ferro, vitamine) ma potenzialmente allergizzante. Soprattutto le proteine dell’albume, il cosiddetto “bianco” dell’uovo, non vanno date al bambino prima dell’anno di età.
Un’altra fonte di proteine che si propone dopo l’ottavo mese è il prosciutto cotto, sminuzzato finemente o in forma di omogeneizzato. Il prosciutto cotto di solito piace ai bambini, ma non va dimenticato che si tratta di un insaccato, contenente alcuni additivi e sale. Si consiglia di acquistare quello al naturale senza polifosfati, e proporlo non più di una o due volte alla settimana.

L’indice di gradimento

A questa età, gli alimenti a disposizione del bambino sono sempre più vari. Le diverse pappe saranno naturalmente gradite in modo diverso dal bambino, che inizia a prediligere alcuni cibi rispetto ad altri. La mamma dovrebbe sempre tenere presente che non ci sono piatti insostituibili: se per esempio il proprio figlio rifiuta la carne, l’apporto di proteine e ferro è garantito ugualmente da pesce, tuorlo d’uovo e legumi.
È, invece, importante fare attenzione alla quantità di latte assunta durante la giornata: se il bambino inizia a volere meno latte, questo va integrato con yogurt o formaggio, per mantenere un adeguato apporto di calcio.