Screening uditivo neonatale universale

come ben saprete, l’udito è uno dei cinque sensi, fondamentale per il bambino, in quanto è attraverso questi che il neonato impara ad interagire con il mondo che lo circonda, riconoscendo nel tempo le voci a lui familiari, distinguendola l’una dall’altra e sviluppando il linguaggio e la comunicazione.

Diagnosticare precocemente eventuali problemi di udito nel neonato è molto importante, e ad oggi abbiamo diversi test – tra i quali il Boel test – che ci consentono di scoprire nella primissima epoca neonatale se il piccolo è portatore di difetti uditivi e di intervenire per correggere tale problema e fornire assistenza adeguata; per questo, ad oggi, il 90% dei neonati viene sottoposto ad uno screening uditivo o audiologico neonatale che sta diventando, nel nostro territorio, universale.

L’importanza della diagnosi precoce

Lo screening uditivo neonatale eseguito nelle prime 24/48 ore di vita è molto importante poiché una diagnosi precoce di sordità già alla nascita consente di intervenire in modo adeguato nell’assistenza del piccolo, che avrà altrimenti inevitabili problemi di sviluppo relazionale e di linguaggio.

Sebbene nel nostro Paese non vi sia una legge che indica il test, la rete solidale creatasi tra genitori, pediatri e specialisti ha permesso di esaminare  il 90% dei bambini nati nel 2014.

In cosa consiste il test

Il test uditivo, o audiologico, o test dell’udito, consiste in un’esame rapido, indolore e non fastidioso per il neonato.

Per mezzo di un sondino inserito nell’orecchio, attraverso delle emissioni otoacustiche è possibile diagnosticare un deficit dell’udito. I suoni infatti, una volta raggiunto l’orecchio, se questo è in perfetta salute, provocano la contrazione di alcune cellule presenti nella coclea, che a loro volta emettono un suono che viene registrato dallo strumento esaminatore.

Quando il test non viene superato

Se il test non viene superato, il piccolo deve eseguire delle visite più accurate (screening di I livello, test AABR) entro il terzo mese di vita, affinché si possa fare una diagnosi precoce del reale problema ed intervenire nel modo più corretto per lo sviluppo e la crescita del piccolo.

(fonte immagine pixabay.com)