Dal diario di Sesa: questione di mobbing?
Ciao mamme,
oggi sono proprio contrariata…ho approfittato del weekend per fare una chiacchierata con alcune amiche neo-mamme che non sentivo da un po’ e quello che è venuto fuori dalla conversazione è stato abbastanza sconcertante.
Ci siamo infatti messe a parlare di quanto sia difficile conciliare la nuova vita di mamma con l’attività lavorativa e sono venute fuori delle storie – più o meno vissute da vicino – direi vergognose, almeno per un Paese che si considera civile.
Ragazze in gamba a cui non vengono rinnovati i contratti, palesemente perché incinte, ma nascondendosi dietro la scusa che non sono abbastanza brave per quell’incarico, altre il cui capo si è rifiutato di rivolgere parola per settimane, altre ancora che si sono viste togliere le precedenti mansioni o negare il reintegro all’orario full time, magari con il pretesto della crisi.
Senza dubbio io sono in grado di capire che una maternità possa creare scompiglio all’interno di un’azienda e alterarne gli equilibri, soprattutto se l’ambiente di lavoro è prettamente femminile e magari più colleghe sono incinte contemporaneamente, ma non mi sembra esistano contratti che prevedano l’obbligo di chiedere permesso al capo e, tantomeno, di mettersi d’accordo con le colleghe per pianificare una gravidanza. La natura intima e assolutamente personale della scelta, a mio avviso, non lo prevede e non lo tollera.
Siamo nel 2010 e, nonostante i grandi passi avanti, l’eterno dilemma delle donne non accenna a risolversi: lavoro o famiglia? Da un lato ci si lamenta che in Italia non si fanno abbastanza figli ma se la prospettiva è una forma più o meno grave di discriminazione, è comprensibile che la donna abbia i suoi ragionevoli dubbi.
E purtroppo non c’è modo di prevedere o di prevenire una brutta reazione da parte del proprio datore di lavoro, anche da quello giovane, trendy e sempre sorridente dal quale non ve lo sareste mai aspettate….
A voi è mai successa qualcosa del genere? Avete storie da raccontare? E soprattutto, sapete cosa si può fare per difendersi da questi comportamenti ingiusti e lesivi della dignità personale?
Aspetto con ansia le vostre esperienze e i vostri suggerimenti! Grazie!