Mangiapannolini Foppapedretti: pregi e difetti

I neo genitori si trovano, alla nascita del primo figlio, a dover attrezzare la casa per la gestione quotidiana del bambino. Un accessorio che molti tralasciano è il cosiddetto mangiapannolini, da molti chiamato anche Maialino (dal nome di un oggetto di questo tipo di una famosa marca). Si tratta di appositi contenitori, che consentono di isolare il pannolino sporco dall’ambiente esterno. Questo evita di avvertire odori “strani” in casa, soprattutto dopo aver inserito nel classico bidone della spazzatura più di un pannolino sporco. Alcuni permettono anche di limitare la diffusione di batteri e germi, in quanto si usano con sacchetti che eliminano questi patogeni.

Serve davvero il mangiapannolini?
La risposta a questa domanda è certamente affermativa, lo dichiara qualsiasi genitore che abbia provato il mangiapannolini Foppapedretti, o anche quelli di altri brand molto noti. Questo è vero soprattutto nelle città in cui vi è la raccolta della spazzatura porta a porta; in molti casi infatti i pannolini non hanno sacchetti i bidoni appositi, vanno quindi inseriti tra i rifiuti indifferenziati, dovendoli poi mantenere in casa fino al giorno del conferimento. Anche quanto la raccolta dell’indifferenziato è disponibile in strada, non si ha sempre la voglia di uscire di casa per gettare i pannolini, cosa che porta a tenerli nell’abitazione per alcune ore. Soprattutto nei primi mesi del bambino, momento in cui andrà cambiato anche dalle 5-8 volte al giorno, la situazione può mostrare alcuni problemi.

Come funzionano
I diversi modelli di mangiapannolini disponibili in commercio funzionano in modo differente, a seconda dei casi. Di fatto si tratta sempre di piccoli bidoncini con chiusura ermetica, alcuni hanno anche filtri che impediscono agli odori di uscire anche all’apertura del coperchio superiore. All’interno sono presenti i classici sacchetti della spazzatura; oppure, come nel mangiapannolini Foppapedretti, appositi sacchetti a triplo strato, che permettono di eliminare completamente le fuoriuscite di batteri e di odori. Ci sono anche modelli che sigillano ogni singolo pannolino inserito nel bidoncino, per poi lasciarlo cadere in un sacchetto più ampio. Il risultato è comunque molto pratico e comodo. Quando il bidoncino è pieno, basta sfilare il sacchetto e portarlo nel cassonetto dell’indifferenziato, o anche conferirlo alla nettezza urbana tramite il metodo disponibile nella specifica zona. In alcune città italiane chi ha figli, o anche anziani incontinenti in famiglia, ha la possibilità di conferire i pannolini in appositi sacchetti, che vengono ritirati periodicamente.

Come scegliere quello giusto
Ogni coppia ha il diritto di scegliere il mangiapannolini che preferisce, considerandone le diverse caratteristiche. Ad esempio c’è chi predilige i modelli che si possono utilizzare con i comuni sacchetti della spazzatura, in quanto non legano l’utilizzatore all’obbligo di acquistare regolarmente le ricariche dei sacchetti appositi. Cosa che, a lungo andare, potrebbe rivelarsi leggermente costosa. Ci sono poi modelli che costringono a operazioni che hanno una certa lunghezza per inserire il singolo pannolino; chi si trova spesso a dover gestire il proprio figlio da solo può prediligere modelli molto semplici e “basic” di mangiapannolini, più semplici da utilizzare anche se meno igienici.

La pulizia del mangiapannolini
Anche le case produttrici consigliano di pulire periodicamente il mangiapannolini. Le varie parti si smontano abbastanza facilmente, quindi la pulizia si può effettuare anche sciacquando il bidoncino sotto l’acqua corrente, insaponandolo o spruzzandolo con un detergente antibatterico. Al termine delle operazioni il bidoncino va asciugato perfettamente, perché l’umidità residua potrebbe favorire lo sviluppo di muffe. Si possono pulire i mangiapannolini anche utilizzando una spugna, umida o imbevuta di und detergente antibatterico. In linea generale, se utilizzati secondo le specifiche, questi accessori non si sporcano in modo evidente: i pannolini sono infatti inseriti in sacchetti che li isolano dal contenitore stesso.