Mamme al cinema, “2 young 4 me – Un fidanzato per mamma”

il film di cui vi parlo oggi, ci presenta un interessante spaccato sull’evoluzione del concetto di famiglia e dei rapporti tra i vari membri, ovviamente con i toni leggeri e divertenti di una commedia.

2 young 4 me – Un fidanzato per mamma” (I could never be your woman, 2008) era stato inizialmente pensato per le sale cinematografiche ma poi, per problemi negli accordi di distribuzione, è stato commercializzato solo in DVD.

Racconta la storia di Rosie (Michelle Pfeiffer), una bellissima donna sulla quarantina, divorziata, e della figlia tredicenne Izzie, carina ma molto timida, tutte e due alle prese con complicate storie d’amore.

Rosie è sceneggiatrice di una serie TV per ragazzi e, sul set, si innamora di Adam (Paul Rudd), un attore molto, ma molto, più giovane di lei. Questa differenza d’età crea in Rosie non pochi dubbi sull’opportunità di portare avanti la relazione, che cercherà con ogni scusa di troncare.

Contemporaneamente, la piccola Izzie si prende una cotta per Dylan, il bel compagno di classe che però sembra non essere affatto interessato a lei, minando la sua già fragile autostima.

Madre e figlia si trovano così ad affrontare le medesime problematiche, l’una facendo da consigliera all’altra senza una definizione ben precisa dei ruoli, almeno in alcune situazioni particolari, aiutandosi a vicenda, dandosi l’un l’altra il giusto sostegno per affrontare al meglio i problemi e cementando ancora di più il loro rapporto.

Nel film si gioca molto sul contrasto tra vecchio e giovane, antico e nuovo e sul senso di inadeguatezza che si può provare quando ci si trova in mezzo a questo “scontro generazionale”: l’inadeguatezza di Rosie che ha paura di essere troppo anziana per Adam ma anche per scrivere i dialoghi di una serie TV destinata ai giovani (esilaranti sono le battute piene di slang che cerca di inserire nel copione per svecchiare il suo linguaggio), nonché di risultare un pessimo modello per la figlia, e l’inadeguatezza di Izzie che si sente troppo poco interessante (anche sul piano fisico perché ancora acerba) per colpire al cuore il suo amato Dylan.

Come se non bastasse, interviene anche Madre Natura, voce narrante del film che solo Rosie può vedere e che non perde occasione per farle presente quanto sia sbagliata la sua relazione con un ragazzo più giovane, proprio perché contro natura, e quanto questo possa compromettere l’autorevolezza del suo ruolo di madre agli occhi della figlia.

Riuscirà Rosie a farle cambiare idea?

Da vedere: per il rapporto tra madre e figlia (che ricorda molto quello tra Lorelai e Rory nella serie “Una mamma per amica”) e perché il film mostra un modello positivo e ottimista di famiglia allargata, in cui la grande complicità tra madre e figlia scaturisce anche dalla condivisione dei problemi e dal consigliarsi a vicenda, per crescere e migliorare insieme.