La nanotecnologia applicata nelle cosmetica
Dare una definizione univoca e precisa del termine nanotecnologia è difficile. Si tratta, infatti, di un vocabolo generale che indica tutte le discipline scientifiche in grado di trattare e sviluppare i materiali a livello di un miliardesimo di metro, i cosiddetti nanomateriali, le particelle più piccole appunto. Questi elementi possono essere insolubili e solidi oppure solubili e sottoforma di goccioline liquide. Molti, erroneamente credono che i nanomateriali siano frutto esclusivamente di procedimenti di laboratorio. In realtà, i nanomateriali sono presenti anche in natura, un po’ ovunque nell’ambiente: solo per fare alcuni esempi, contengono nanomateriali, il latte materno, gli spruzzi dell’acqua di mare, molti tipi di argille minerali. I nanomateriali, da qualche anno, sono usati anche dall’industria cosmetica. I nanomateriali più usati in campo cosmetico sono i nanopigmenti e le nanoemulsioni. I primi sono microparticelle solide inodori e poco solubili in acqua, in genere presenti nei cosmetici sottoforma di grandi agglomerati. Le nanoemulsioni, invece, sono preparati a base di goccioline microscopiche di olio e acqua, che vanno a rafforzare il contenuto di oli nutrienti del cosmetico, senza comprometterne la trasparenza e la luminosità.
Alcuni cosmetici contengono anche le cosidette “bolle” di nano dimensioni che proteggono gli ingredienti funzionali, come le vitamine, che potrebbero degradarsi a contatto con l’aria, invece con l’aiuto delle bolle rilasciano le sostanze contenute solo dopo il contatto con la pelle, evitando la loro denaturazione.
I nano elementi sono utilizzati specialmente nelle creme solari. L’uso di questi elementi apporta notevoli benefici in termini di funzionalità perché consente di realizzare prodotti in grado di proteggere in modo uniforme la pelle, difendendola dall’esposizione ai raggi solari. I nanopigmenti più utilizzati per i solari sono il biossido di titanio e l’ossido di zinco, che hanno la capacità di riflettere e disperdere la luce ultravioletta, proteggendo la pelle dagli effetti nocivi delle radiazioni. Oltre che per le creme solari vengono utilizzati anche nei dentifrici e nei prodotti per il make-up (ossidi di ferro e carbon black).
Esattamente come tutti gli altri cosmetici, anche quelli che contengono particelle di dimensioni nano devono rispettare le disposizioni previste dalla legge europea 76/768/CEE . Quindi, prima di essere immessi sul mercato, devono essere sottoposti a una valutazione della sicurezza. Dal 2013 è in vigore il nuovo Regolamento europeo, che sostituirà tutte le norme e i provvedimenti esistenti in materia di cosmetici, e detterà norme specifiche nell’ambito dei nano materiali. In particolare il regolamento stabilisce l’obbligo per i produttori di indicare in etichetta, nella lista degli ingredienti, la presenza di nano materiali, il nome dell’elemento deve essere seguito dalla dicitura “nano” fra parentesi.
Che vengono utilizzati o meno i nano materiali, a noi consumatori dovrebbe interessare fino ad un certo punto, perché qualsiasi cosmetico certificato CEE e messo sul mercato, è sicuro perché passa attraverso diversi controlli ferrei.