Chirurgia estetica non invasiva

Sempre più donne vogliono un aspetto più giovane ma senza ricorrere al chirurgo estetico e per aver ciò optano per le alternative ‘soft’ cioè quegli interventi che modificano l’aspetto estetico del corpo o del viso senza intervento chirurgico.

Oggi giorno le tecniche messe a disposizione dalla chirurgia estetica sono migliorate e promettono risultati sorprendenti con una mini invasione dell’organismo.  Con le tecniche chiamate “soft” si eliminano tutti quei effetti collaterali degli interventi chirurgici come il ricovero ospedaliero, il post intervento con tutto ciò che comporta.

Le tecniche di chirurgia estetica ‘soft” più in voga sono: il peeling chimico, la laser terapia, le onde d’urto, la scleroterapia, la microdermoabrasione e l’uso del filler. Tutti questi trattamenti estetici sono assimilati dal corpo e dalla pelle della donna in tempi molto brevi senza avere un impatto troppo aggressivo sulla zona da ringiovanire o da modificare, inoltre essendo alcuni più naturali non lasciano evidenti segni del loro passaggio.

Abbiamo preparato per te una panoramica su alcune delle tecniche in grado di regalare al tuo viso o ad una parte del corpo una seconda giovinezza.

  • Peeling chimico: rappresenta una forma accelerata e controllata di esfoliazione indotta dall’uso di una o più sostanze chimiche caustiche applicate sulla pelle.

A seconda dell’agente utilizzato, della sua concentrazione e del tempo di applicazione, questi preparati provocano una parziale o totale distruzione programmata dell’epidermide.

L’effetto è la stimolazione del turnover cellulare, attraverso l’asportazione dello strato corneo e, contemporaneamente, l’induzione a livello dermico della sintesi di nuovo collagene.

Risultato: sostituzione del tessuto invecchiato con uno più sano e meno danneggiato, con un evidente ringiovanimento globale della pelle.

I peelings consentono il trattamento anche di rughe fini e superficiali, nonché della trama spenta, opaca e rugosa a livello di dorso, décolleté, mani e braccia

  • Filler: sono sostanze di origine naturale, il più conosciuto è l’acido ialuronico, o di sintesi. Se nel primo caso la sostanza iniettata viene riassorbita dall’organismo dopo quattro o sei mesi nel secondo caso i componenti sintetici ne allungano la durata, ma c’è un rischio. I filler sono utilizzati per aumentare il volume delle labbra, riempire le rughe sottili del collo e del décolleté e vengono iniettati sotto la cute con un ago sottilissimo. Attenzione a chi soffre di allergia alle uova: i filler potrebbero dare dei disturbi in quanto vengono realizzati grazie all’uso di proteine.
  • Laser: è una tecnica molto indicata per le macchie color marrone chiaro o scuro, più o meno grandi, che compaiono negli anni in particolare sul viso e sul dorso delle mani e che sono denominate con il nome di lentigo. Dopo aver fatto un esame preventivo della macchia da parte del dermatologo che escluderà altre patologie in atto, la macchia viene bombardata con un laser che emette delle onde cioè degli impulsi che ‘spaccano’ le cellule che compongono questa macchia. Il trattamento dura pochi minuti è indolore e non produce effetti collaterali.
  • Onde d’urto: Si tratta di particolari onde acustiche ad elevata energia, con l’obiettivo principale di trasferire energia ai tessuti corporei, per stimolarne i processi rigenerativi. Quando le onde d’urto attraversano un fluido generano oscillazioni pressorie che danno origine alla formazione di tantissime bolle di gas e ad una sorta di ‘iper-cavitazione’, difficilmente ottenibile con i più comuni sistemi di cavitazione ultrasonica.
    Una successiva onda d’urto che colpisca le bolle così formate determina poi una violenta implosione e formazione di un getto di liquido (jet-stream) che interesserà il tessuto da trattare (per esempio coscia, fianco o addome), riducendone e compattandone il volume. La stimolazione del metabolismo cellulare si traduce poi in un aspetto più liscio ed aggraziato della pelle.
    I migliori risultati di trattamento con le onde d’urto anticellulite si ottengono con la cellulite fibrosa, che forma l’antiestetica “pelle a buccia d’arancia”. Agendo solo sul grasso localizzato, le onde d’urto non sono invece indicate per il trattamento della cellulite edematosa, caratterizzata da ritenzione idrica.