Adolescenti e depressione da social network
Care mamme,
quanti amici avete su facebook? Immagino non lo sappiate esattamente e che neanche vi interessi più di tanto, giusto? Beh, probabilmente la pensate così perché avete passato già da qualche anno il periodo dell’adolescenza, ma per i nostri ragazzi avere tanti amici su facebook è molto importante, ne va della propria autostima.
Stando ai risultati di una ricerca americana pubblicata sull’American Academy of Pediatrics, gli adolescenti soffrono molto il confronto sul famoso social network, tanto da rischiare di rimanere intrappolati in meccanismi depressivi legati ad una falsata percezione della realtà.
Secondo gli studiosi infatti, se per i ragazzi che hanno un buon rapporto con se stessi i social network rappresentano un ottimo strumento per mantenere i rapporti con i propri contatti, per i ragazzi che hanno problemi di socializzazione e che hanno una scarsa autostima, vedere il “successo” sociale dei loro compagni rischia di accentuare maggiormente queste difficoltà comportamentali, ancor più dell’isolamento reale in un momento di aggregazione con i coetanei. E questo è dovuto all’impossibilità, nei contesti virtuali, di osservare le espressioni facciali e il linguaggio del corpo di chi li circonda, rendendoli più vulnerabili ad episodi di bullismo (come sappiamo su facebook tutti possono commentare tutto) e più portati a credere che sia davvero tutto oro quel che riluce.
Come spiega lo psichiatra Claudio Mencacci, infatti, “Facebook è una realtà-vetrina dove uno immette soltanto elementi di positività. E sicuramente il confronto induce l’adolescente ad assolutizzare tutto e quindi a cadere in depressione, perché non ha ancora gli strumenti per discernere il vero dall’illusorio”. Il social network diventa così anti-social, perché mostra una realtà scorretta, in quanto priva di tutti i momenti negativi e di sconforto che ogni persona si trova prima o poi a vivere.
In questo contesto è dunque fondamentale l’aiuto e la guida dei genitori, per far capire ai propri figli che l’essere vincenti non si determina sulla bacheca di facebook e che non può esserci una competizione sociale in un contesto che non è un vero specchio della realtà anzi, ne riflette un’immagine distorta. È infatti facile far credere ciò che non è quando si possono veicolare le informazioni e filtrare solo quelle più belle mentre, in verità, la vita è sempre fatta di alti e bassi, sia quella del timido introverso che quella del bello e spigliato che tutti invidiano.