Mamma Sesa: bambini e Mondiali

Care mamme,

nelle vostre famiglie si segue il calcio?? A voi o ai vostri compagni/figli piace?

A casa mia, non capita mai di vedere una partita: a mio marito non interessa molto, a me men che meno, quindi non ci sono Campionati, Champions League o Coppe varie che tengano, evviva!

La situazione però cambia se si parla di Mondiali: le partite le seguiamo tutte e le commentiamo vivacemente, se giocano le nostre nazionali (Italia e Germania perché mio marito è tedesco) io qualche volta ho la tachicardia e la pelle d’oca, mentre lui diventa tesissimo e ha la salivazione azzerata. Anche nostro figlio sta apprezzando i Mondiali, ma l’unica cosa che gli interessa in verità sono gli inni nazionali, che ascolta silenzioso e rispettoso. Poi però ritorna ai suoi giochi, che sono molto più divertenti di una palla che rotola di qua e di là.

Visto che quest’anno l’Italia mi ha fatto venire la pelle d’oca per altri motivi, le nostre speranze si sono spostate sulla Germania che, fino alla partita con la Spagna, ci aveva dato grosse soddisfazioni. La più grande è stata sicuramente la vittoria sull’Argentina. Mio marito si era preparato a quella partita già dalla mattina presto: avevamo delle commissioni da fare e alle 11 di sabato già avevamo fatto tutto, perché lui doveva prepararsi psicologicamente per la partita. Arrivano le 16 e inizia il ritiro spirituale: fa sedere il figlio sulle sue ginocchia e insieme ascoltano l’inno, in religioso silenzio. Inizia la partita e il bambino lo accontenta per qualche minuto fingendo interesse, poi preferisce tornare a correre e a schiamazzare per casa.

Le urla di gioia di mio marito per i primi 2 gol della Germania si mescolano a quelle di mio figlio che ride a crepapelle e batte le manine perché il papà è contento, poi però succede l’irreparabile: il piccolo crolla addormentato sul divano.

Mio marito quindi, per non dargli fastidio, abbassa il volume della TV e si avvicina con la faccia quasi a sfiorare lo schermo, incitando la squadra sottovoce. Quando la Germania segna il terzo gol, osservo mio marito in una scena esilarante: sgrana gli occhi, si alza in piedi con le braccia in alto, si guarda intorno non sapendo bene cosa fare, diventa paonazzo e spalanca la bocca ma senza fiatare! Poi mi abbraccia e saltella felicissimo! Per il quarto gol la reazione è stata molto più sobria, visto che ormai la vittoria era in tasca.

Non so perché mi ha fatto tanto effetto, ma è stato tenero vedere mio marito soffocare tanta emozione per non disturbare il sonno del figlio, che si è svegliato abbondantemente dopo la fine della partita senza essersi accorto di nulla.

Peccato che l’esperienza non si possa ripetere, visto che anche la Germania è stata fatta fuori e ormai c’è poco da esultare, ma ci rifaremo tra 4 anni! Anzi, sarà ancora meglio perché il piccoletto avrà quasi 6 anni e potrà condividere insieme al papà le gioie e i dolori dello sport (a gran voce stavolta!).