Latte dopo i 12 mesi, quale scegliere?

Care mamme,

giunte al primo anno d’età del nostro bambino tutte, ne sono certa, ci siamo chieste “E adesso, quale latte è il migliore?”. Diciamo subito che la situazione è abbastanza controversa, poiché esistono differenti correnti di pensiero in merito, diffusesi soprattutto per via della maggior attenzione all’alimentazione, in particolar modo con l’accrescersi della cultura vegana.

Le scelte alimentari dei genitori sono spesso seguite anche dai loro figli, ma noi ci limiteremo, mettendo al bando eventuali speculazioni in merito, ad offrire una panoramica dei diversi tipi di latte secondo la letteratura scientifica ufficiale.

Il latte vaccino

I pediatri concordano col fatto che il latte vaccino vada somministrato non prima dei 12 mesi di vita. Pur essendo il più popolare fra quelli di origine animale, il latte vaccino è molto ricco di proteine e sali minerali, due elementi che possono sovraccaricare i reni del bambino che ancora non sono del tutto pronti a smaltire certi alimenti così “sostanziosi”.

Inoltre, questo latte contiene poco ferro, utile non solo per prevenire le anemie, ma anche per permettere al bambino uno sviluppo psicomotorio ottimale.

Deve essere somministrato fresco ed intero, seguendo le istruzioni del pediatra.

Il latte di capra

Viene spesso indicato come un sostituto per i bambini intolleranti alle proteine del latte vaccino, ma in realtà tale allergia non è causata dal latte vaccino in sé, ma – spesso – dalla beta-lattoglobulina, presente sia nel latte vaccino che in quello di capra (ma non in quello umano).

Le differenze a livello nutritivo, rispetto al latte di mucca, sono rappresentate da più proteine, più calcio e più grassi, mentre resta invariata la quantità di ferro e zucchero presenti. Inoltre è altamente digeribile.

Latte di soia e latte di riso

Viene chiamato impropriamente latte, mentre si tratta di bevande al gusto di soia o riso. Entrambe vengono realizzate attraverso un processo industriale e vanno prese in considerazione solo in casi specifici.

Per quanto concerne il latte di riso, questo è solitamente sconsigliato, anche nella sua preparazione in formula contente proteine isolate di riso. Va assunto solo sotto indicazione del pediatra.

Per il latte di soia, invece, sono da prendere in considerazione solo le preparazioni a “base di soia”, ma sempre previa indicazione del pediatra.

Latte di crescita: sì o no?

Chiudiamo la nostra carrellata di “conoscenza” dei vari tipi di latte da poter somministrare dopo i 12 mesi con il latte di crescita. Qui la questione è piuttosto dibattuta, in quanto trattandosi di un prodotto industriale c’è chi lo ritiene non indispensabile per la crescita del bambino, ma solo un nuovo business. Di certo può essere impiegato come alimento sostituivo nel caso in cui il bambino mostri poco interesse per il cibo proposto, oppure semplicemente in caso di eventuale inappetenza.

Il latte di crescita contiene in percentuale maggiore – rispetto al latte vaccino – zuccheri, vitamine, minerali e grassi buoni.

Quale latte scegliere dopo 1 anno di vita?

Giungiamo, infine, alle conclusioni. Il latte migliore da scegliere non può essere definito sulla base di poche descrizioni come queste, in quanto solo un pediatra, tenendo conto anche alla filosofia alimentare del genitore, può e deve decidere in merito. Anche in considerazione di eventuali patologie, allergie ed intolleranze nel bambino: quindi occorre necessariamente avere un quadro clinico completo da esaminare.

(fonte foto: pixabay.it)