Labbro leporino: più di un problema estetico

Il labbro leporino è un’ anomalia congenita, cioè dalla nascita, che colpisce i bambini. Questo difetto altera la capacità di mangiare parlare, ascoltare, respirare e socializzare. Un labbro leporino è caratterizzata da una apertura nel labbro superiore del neonato tra bocca e naso. Ci può anche essere un’apertura nelle ossa della mascella superiore. Quindi oltre ad essere un problema estetico è prima di tutto un problema medico e relativamente pericoloso in base alla gravità della situazione. Spesso il labbro leporino è chiamato clefs o labioschisi e si verifica quando il palato duro ( il tetto della bocca ) ha un’apertura in esso. La gravità tende a variare e può coinvolgere uno o entrambi i lati del viso, che si verificano singolarmente o insieme. Secondo OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) si verifica circa un caso per 500-800 nascite.

La natura esatta di insorgenza del labbro leporino  è sconosciuta, ma si ritiene che i difetti sono probabilmente il risultato di fattori genetici e ambientali. Se un bambino in una famiglia è nato con una labioschisi è molto probabile che anche i successivi nascono con lo stesso problema. Invece sono intesi come fattori ambientali  il fumo o consumo di alcol durante la gravidanza e la malnutrizione della gestante.

Anche se non è un’ anomalia razziale, è stata documentata una maggiore frequenza tra asiatici, ispanici e nativi bambini americani.

Nel mondo occidentale quando un bambino nasce con il labbro leporino si mobilizza una squadra di specialisti tra chirurgo plastico, pediatra, dentista pediatrico, logopedista, consulente genetico e un assistente sociale. Tutte queste persone sono chiamato a valutare la condizione e sviluppare una strategia di trattamento. Ciò potrebbe includere la chirurgia, la terapia del linguaggio e del lavoro dentale. L’intervento viene  in genere fatto tra i 12 e 18 mesi e va fatto in anestesia generale ed ha una durata di circa 45 muniti. Il chirurgo si impegna a chiudere la separazione nel labbro e per far ciò deve fare delle incisioni su entrambi i lati della fessura, poi crea dei lembi di riposizionamento muscolare e le componenti dure e morbide del palato. Il palato ricostruito viene poi cucito sulla linea mediana del tetto della bocca. L’obiettivo è quello di fornire abbastanza lunghezza del palato per consentire l’alimentazione normale e lo sviluppo del linguaggio, e la crescita continua per tutta la vita.

Il post-operatorio, trattandosi di bambini, è un po’ più complicato, comunque il dolore è facilmente gestibile da antidolorifici.  E’ importante l’alimentazione durante i primi giorni post intervento, ma trattandosi nella maggior parte dei casi di neonati non è un grosso problema. Forse l’unica difficoltà dopo l’intervento sarà quella di evitare che il bambino danneggi il sito chirurgico e per ciò a volte è indispensabile bloccare le braccia del neonato. Il processo di guarigione trattandosi di una buona parte di mucose, e per ciò sempre umide, è un po’ lungo, si estende su diverse settimane.

Se la terapia chirurgica è iniziata nei primi anni di vita e se il paziente è seguito con attenzione durante la crescita (specialmente da parte dell’ortodontista) si ottengono risultati veramente sorprendenti, che cancellano completamente i segni della malformazione e permettono al paziente di condurre una vita più che normale sotto tutti i punti di vista.