Care mamme,
parliamo ancora di svezzamento. Dopo “Un mondo di pappe”, ecco un altro libro che consiglio caldamente alle mamme in fase di svezzamento dei pargoli. In questo libro il pediatra Lucio Piermarini fuga un po’ i nostri timori riguardo le pappe e la poro preparazione, con una tesi che potrebbe sembrare rivoluzionaria ma che in realtà è la norma nella maggior parte del mondo e lo era anche da noi fino a sessanta anni fa: non c’è bisogno di preparare mille pappine, scrupolosamente dosate come fossero medicine. Se iniziamo a introdurre il cibo al momento giusto, il bimbo ha un apparato digerente già pronto per i nostri stessi alimenti.
Due sono le condizioni indispensabili: che il bimbo sia davvero pronto e che i nostri alimenti siano sani, di stagione e ben cucinati.
Questo approccio ci porta quindi a favorire una maggiore attenzione ai segnali che il bimbo dà, che possono essere di tipo fisico come psicologico. Il limite fissato per l’inizio dell’alimentazione è sei mesi, prima non si dovrebbe tentare. Fatti i sei mesi, possiamo notare se il bimbo sta seduto da solo o se mette qualche dentino, tutti segnali fisici che ci avvisano che anche l’apparato digestivo è maturo. E quando il piccolo manifesta curiosità, vuole stare a tavola con noi e si protende verso i cibi, perché non lasciarlo provare in questa nuova esplorazione?
D’altra parte, Piermarini ci sollecita a ripensare alla nostra alimentazione in termini di salute e genuinità, e lo svezzamento di un bimbo può essere l’occasione per una famiglia di mangiare in un modo nuovo, più semplice e sano.
“Io mi svezzo da solo” è breve, chiaro e di semplice lettura. In qualche passo si avverte comunque l’essere “medico” di Piermarini, vi ho ravvisato quindi un po’ di normatività e la tendenza tipica del pediatra “mamma, io ne so più di te, fai come dico io”. È solo, però, una tendenza, e per la maggior parte della lettura Piermarini si mantiene un ottimo divulgatore e scrittore.