Io mi faccio una “tana”

Sono sicura che ogni mamma che leggerà questo articolo si è imbattuta in questa favolosa esperienza con il proprio bambino, tanto quanto sono sicura che se tornasse indietro con la mente nei ricordi lei per prima ha fatto questa esperienza o ha desiderato farla.

Spesso nei film americani si vedono bellissime case di legno costruite in boschi e giardini, luogo di assoluta privacy per piccoli e adolescenti.

Ma cosa significa realmente per un bambino costruire un nascondiglio, una tana, e avere un luogo dove nessuno può entrare se non con la sua autorizzazione?

Perché dare tanto rilievo a questa attività? E’ veramente così importante? Questo gioco che ai nostri occhi può sembrare banale in realtà è fondamentale per la crescita psicologica dei vostri figli. Per i più piccoli, rifugiarsi dietro al divano, o sotto al tavolo, magari in conmpagnia del giocattolo preferito è un modo per trovare un luogo in cui sentirsi protetti , è il luogo dove possono fare qualsiasi cosa in libertà lontano da sguardi attenti degli adulti e lontano dai giudizi degli adulti, il nascondiglio diventa un piccolo mondo privato dove parlare con se stessi dove si raccontano i segreti , che nessuno deve sentire, un luogo,emarginato dalla realtà . Quante volte ci capita di rientrare a casa la sera e desiderare il silenzio  e la solitudine, questo gesto anche nei bambini è normale e non deve essere visto come segno di un’indole solitaria e associale del vostro bambino. Non vietategli di farlo, non sgridatelo e soprattutto non “cercatelo” e non violate la sua “privacy”.

Man mano che crescono poi, subentra nei bambini il piacere della costruzione di qualcosa di proprio, e qui cominciano le impalcature di cuscini o la creazione di tende con lenzuola e bastoni o le richieste di acquisto di una tenda privata.Un altro aspetto importante è il senso di autonomia e di controllo che deriva dal disporre di un spazio “tutto mio” da condividere, eventualmente, con uno o più amici fidati. Anche se la tana è in giardino o dentro casa, il padrone assoluto di quello spazio è lui, il bambino. Tutti gli altri luoghi sono gestiti dagli adulti (case, scuole, uffici, strade, negozi, locali pubblici…), la tana quindi diventa l’unico luogo dentro il quale il bambino ha un’auto gestione e un potere decisionale.

Tra i sei e gli undici anni, quando incomincia a svilupparsi un forte senso del Sé, cioè una propria autonomia psichica, la “tana” diventa una specie di luogo simbolico, un bozzolo che avvolge come una seconda pelle e traccia un confine tra la propria vita interiore, i propri pensieri e desideri, e il mondo degli altri che, come per incanto, può essere tenuto al di fuori con la semplice chiusura di una tenda che avvolge, nasconde e delimita. La delimitazione tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori viene così a simbolizzare l’individualità e aiuta a creare quella dimensione intima che è alla base della formazione della personalità e dell’equilibrio psichico.

Non si tratta, insomma, soltanto di un gioco ma del bisogno di differenziarsi man mano dagli altri e di coltivare la propria identità. Questo bisogno di differenziazione e di individuazione è stato sempre molto importante, ma lo è ancor più oggi in cui il Sé del bambino è raggiunto da una massa di stimoli che penetrano nella sua psiche troppo in fretta per poter essere “digeriti” e dargli la percezione di potercela fare da solo.

Oggi purtroppo le mode, la società il danaro la televisione, portano i bammbini ad avere una percezione sbagliata di loro stessi e di ciò che li circonda, si tende a volere dei modelli e si sottovaluta l’aspetto importante della personalità di ognuno di noi facendo ricadere le nostre scelte su di loro soffocando così la loro personalità e la loro naturale maniera di essere, questi atteggiamenti possono soffocare quel dialogo interiore attraverso cui ognuno di noi struttura la propria personalità e delimita il proprio spazio intimo, senza il quale diventa difficile mantenere un giusto equilibrio col mondo esterno e la vita sociale.

Quindi care mamme stimolate i vostri bambini a quest’esperienza, non temiate pericoli anzi confrontatevi con loro e aiutateli acostruire la loro personalità, mettete a sua disposizione deglio oggetti per arredare il loro piccolo mondo e “bussate sempre prima di entrare”!