Festa della Mamma: tutte le credenze legate alla maternità nel mondo

Care mamme,

mia nonna, e immagino anche le vostre, era una fonte inesauribile di aneddoti strambi e curiose credenze legate a gravidanza e maternità. Ad esempio, sosteneva che la pancia bassa e a punta significasse che si stava aspettando un maschietto, mentre la pancia alta e rotonda una femminuccia; se una donna fosse caduta durante la gestazione, allora avrebbe avuto un maschio, se invece aveva acidità di stomaco voleva dire che il bimbo nella pancia aveva tanti capelli. E poi, la perla, la cosa che più mi ha lasciata a bocca aperta, ossia il divieto di far specchiare i neonati, perché altrimenti avrebbero avuto i vermi!

Mi sono sempre chiesta da dove venisse questa idea bizzarra e per me sarebbe una cosa affascinante scoprire l’origine di tutte queste credenze, per capire cosa c’è dietro certe convinzioni nella cultura popolare dei nostri anziani.

Come potete immaginare, ogni Paese del mondo ha le proprie tradizioni relative a concepimento, gestazione, nascita e anche ai primi mesi di vita dei neonati: si tratta di credenze, scaramanzie e gesti di buon augurio per la nuova vita che verrà.

La giornalista inglese Brigid McConville ne ha raccolte tantissime nel suo nuovo libro “On becoming a mother”, appena uscito nelle librerie britanniche e Vanityfair.it ne ha estrapolate alcune, che noi riprendiamo per condividerle con voi e scoprire insieme curiosità che vengono da tutto il mondo.

Per iniziare, partiamo dagli aborigeni australiani che hanno l’usanza di accendere un fuoco e “affumicare” il neonato sollevandolo sopra il fumo che sale, per renderlo più forte, insieme ai seni della mamma e delle due nonne, per allattare senza fatica. Poi ci spostiamo in Turchia dove, in alcune zone, si crede che seppellire la placenta dietro una moschea garantisca dei figli particolarmente religiosi. Di usanze legate alla placenta ce ne sono diverse: l’ultima moda delle star d’oltreoceano è di cibarsene, mentre in Ucraina si pensa che porti infertilità se la si seppellisce davanti casa, in Romania ha funzione di contraccettivo se incenerita e fatta bere all’uomo. Ancora, in Iran si punzecchia per scacciare gli spiriti, mentre in Uganda viene seppellita ai piedi in un banano per nasconderla da chi potrebbe usarla per fare un maleficio al bambino. Sempre dall’Uganda arriva una particolare restrizione culinaria per le donne in attesa, che non possono cibarsi di cavallette, altrimenti il bambino somiglierà ad un insetto.

Restando in ambito culinario, in Malawi le future mamme non possono mangiare uova, se non vogliono che i loro figli abbiano la testa ovale, mentre in Cina niente carne di cane, o il bimbo morderà il seno della mamma durante la poppata.

Una curiosità legata alle cosiddette “voglie” arriva invece dalla Moldavia: se il futuro papà non compra alla compagna incinta tutto quello che lei desidera mangiare, i suoi vestiti verranno divorati dai topi.

Dagli Stati Uniti arriva invece la baby shower, la merenda-party dedicata a mamma e nascituro, che sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Conosciamo poi la storia della scatola di cartone che funge da culla per il 95% dei neonati finlandesi.

In Giappone, invece, molti genitori portano i loro bebè al Nakizumo, un raduno di lottatori di sumo a cui viene chiesto di portare i bambini sul ring con loro, scuoterli e urlargli contro. Una “crudeltà” di buon augurio per il futuro, perché il neonato che piange per primo viene considerato sano e forte, come da proverbio “Bimbo che piange cresce in fretta”.

Anche in Spagna c’è una bizzarra tradizione, il “salto del colacho”, che si tiene in occasione della festa del Corpus Christi di Castrillo de Murcia, durante il quale un uomo vestito da diavolo (colacho significa infatti diavolo) deve scavalcare con un solo salto fino a 6 neonati per volta, muniti di una vestina con un crocifisso ricamato per proteggerli.

Anche per quanto riguarda il parto, i riti sono diversi e fantasiosi, come in Scozia dove, in caso di parto in casa,  l’ostetrica stappa tutte le bottiglie che ci sono, apre porte e finestre, scioglie i capelli e i lacci dei vestiti della partoriente per aprire e facilitare la strada al bambino. Pensate invece che, in Mali, se una donna ha un travaglio molto lungo significa che ha avuto un amante, quindi il bambino non nascerà fino a quando lei non rivelerà il suo nome.

Alcune sono incredibili, non è vero? Scommetto comunque che anche le vostre nonne ve ne avranno lasciate di belle da raccontare… vi va di condividerle con noi?

Intanto, di nuovo buona Festa della Mamma a tutte (a proposito, lo sapete che nel mondo si festeggia questa ricorrenza in ben 34 date diverse?)

(Fonte immagini: projects.ajc.com, listofwonders.com, morguefile.com)