La gravidanza oltre ad essere uno dei momenti più felici nella vita di una donna è anche la circostanza in cui la futura mamma deve stare molto attenta a ciò che introduce nel proprio corpo, soprattutto se si tratta di farmaci.
Innanzitutto è meglio fare una precisazione, non bisogna interpretare il fatto che l’ideale sarebbe non prendere nessun medicinale con la necessità di curare una malattia in corso, alle volte non assumere il farmaco necessario potrebbe portare mamma e futuro nascituro ad avere più problemi che assumerlo. Ciò menzionato è fondamentale in qualsiasi caso rivolgersi al proprio medico o al proprio ginecologo e assolutamente non decidere autonomamente sul da farsi.
Fatta questa premessa, ci sono alcuni farmaci, parleremo di farmaci comuni che siamo abituati ad assumere per disturbi comuni e conosciuti, che sono assolutamente vietati durante lo stato interessante.
In caso di febbre
Come in qualsiasi caso in cui sia necessario abbassare la temperatura corporea, il paracetamolo contiene il principio attivo più valido ed è anche l’unico a poter essere assunto dalle donne in stato interessante durante tutti i nove mesi. Se la temperatura rimane alta per più di tre giorni, sarà meglio verificare da che cosa sia causata, perché nel caso si tratti di un virus, bisognerà continuare solo con il paracetamolo. Se invece si tratta di un infezione batterica sarà necessario procedere con l’assunzione di un antibiotico. Ovviamente a questo punto dovremmo necessariamente farci analizzare da un medico che ci prescriva quello più adatto tra amoxicillina, cefalosporine o macrolidi. E’ totalmente sconsigliato di decidere da sole di assumere un antibiotico di questi, perché se non necessario danneggerà inutilmente il nostro stato di salute e quello del nostro bambino.
In caso di raffreddore, mal di gola, tosse, i classici della stagione invernale
Se si tratta dei comuni sintomi da raffreddamento, il loro decorso è solitamente di un paio di giorni, quindi la miglior cosa da fare sarebbe avere pazienza e magari utilizzare rimedi naturali come lavaggi nasali e suffumigi con acqua bollente. Meglio evitare spray nasali o utilizzarli con moderazione, se si assumono in alte dosi influiranno sulla circolazione utero-placentare. Stesso discorso vale anche per le caramelle che danno sollievo in caso di mal di gola. Sconsigliate le aspirine che possono causare un aborto spontaneo, altrettanto pericolosi sono gli antiinfiammatori non steroidei che se assunti dopo la trentesima settimana potrebbero bloccare il vaso sanguigno fetale detto Dotto di Botallo.
In caso di mal di testa, cefalea, migragna o altri stati dolorifici in generale
Purtroppo tutti i farmaci infiammatori o antidolorifici sono sconsigliati in gravidanza, l’unico ammesso è come detto più sopra il paracetamolo. Nel caso in cui il dolore sia insopportabile e l’assunzione di paracetamolo non abbia effetto, consultare il proprio medico è l’unica strada possibile, qualsiasi scelta autonoma potrebbe essere davvero pericolosa per il futuro nascituro. Meglio non prendere iniziative e in caso di urgenza, se l’unica opzione rimane quella di correre in farmacia, ricordate sempre di menzionare il vostro stato interessante.
affreddore è una delle infezioni più comuni che possono presentarsi in gravidanza, e in genere si risolve da solo nel giro di pochi giorni. A volte, però, può essere complicato da infezioni batteriche, che provocano altre malattie (otite, sinusite, faringite, bronchite).
SPRAY NASALI, ANTIBIOTICI E RIMEDI NATURALI
Non esistono farmaci in grado di “curare” il raffreddore. Al massimo, alcuni prodotti possono alleviare certi sintomi. Per liberare il naso chiuso, si può usare uno spray nasale ad azione decongestionante. Secondo le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco, però, questi spray – come pure i decongestionanti orali – possono essere usati solo saltuariamente, in quanto se presi ad alte dosi e in modo ripetuto possono interferire con la circolazione utero-placentare. Per altro, gli spray nasali dovrebbero usati il minimo indispensabile da tutti, perché la loro azione vasocostrittrice nel tempo può danneggiare la mucosa nasale.
Per alleviare i fastidi, quindi, meglio qualche piccolo accorgimento “domestico”: sì al riposo, a una giusta idratazione (bevi spesso), a tanta frutta e verdura, ricche di vitamine e sali minerali, a lavaggi nasali e suffumigi con acqua bollente più sale grosso o bicarbonato. Sì anche ad aerosol con semplice soluzione fisiologica (senza l’aggiunta di medicinali), che aiutano a sciogliere il muco.
Spray e caramelle balsamici
Tra i farmaci da banco si trovano un’infinità di spray e caramelle ad azione balsamica, consigliati in caso di tosse e mal di gola. Per la verità la loro efficacia è piuttosto limitata, ma se danno sollievo, possono essere adoperati una volta ogni tanto: il loro assorbimento è limitato e non dovrebbero dare problemi al feto. In ogni caso, è sempre bene far presente al farmacista il proprio stato di gravidanza, così da esser certe di acquistare un prodotto adatto.
A meno che il raffreddore non sia complicato da un’infezione batterica (se e accerterà il medico), gli antibiotici sono da evitare.
Amoxicillina, l’amoxicillina più l’acido clavulanico, le cefalosporine o i macrolidi per chi soffre di mal di testa (cefalea o emicrania), l’Agenzia italiana del farmaco suggerisce come prima scelta, in gravidanza, la terapia non farmacologica, con tecniche di rilassamento, massaggi, agopuntura. Inoltre, è bene cercare di evitare i fattori ambientali che possono scatenare il dolore.
Se questi accorgimenti non sono sufficienti, il farmaco di prima scelta è il paracetamolo, che ha un’azione antidolorifica e anche antinfiammatoria.
Se anche questo non dovesse rivelarsi efficace, l’alternativa è rappresentata dai FANS, antinfiammatori non steroidei come acido acetilsalicilico (aspirina),ibuprofene e indometacina. Attenzione, però: questi farmaci sono da evitare nel terzo trimestre di gravidanza, perché potrebbero avere effetti sulla circolazione cardiaca fetale. In particolare, comportano il rischio di provocare la chiusura del dotto di Botallo, un vaso che consente la corretta irrorazione sanguigna del feto.