Care mamme,
in Belgio è stata appena approvata una legge che farà molto discutere: il Parlamento ha infatti dato il via libera al provvedimento che estende l’eutanasia anche ai minori di 18 anni. Il Senato si era già espresso favorevolmente lo scorso 27 novembre e ora, con l’ok anche della Camera (86 sì, 44 no e 12 astenuti) il Belgio è diventato il primo Paese al mondo a legalizzare la “dolce morte” in maniera così estesa. In Olanda, ad esempio, esiste una legge simile, ma è rivolta solo ai maggiori di 12 anni e, finora, la legge del 2002 che regolamentava l’eutanasia in Belgio era rivolta solo agli adulti legalmente riconosciuti come tali.
Ora manca solo la firma di re Filippo per far entrare ufficialmente in vigore il decreto. Con questa legge, dunque, i minorenni con malattie terminali e sofferenze fisiche “insopportabili e inguaribili” potranno scegliere di ricorrere all’eutanasia, previa approvazione dei genitori e di uno psicologo esterno all’équipe medica che dovrà accertarsi se i piccoli pazienti si rendano effettivamente conto del significato di questa scelta.
Il tema è sicuramente delicato e molto controverso, e infatti ha dato vita ad un acceso dibattito nell’opinione pubblica belga, specialmente tra i leader delle comunità religiose del Paese, che si dicono molto preoccupate per il rischio che l’eutanasia diventi una “routine”. Come dichiara l’arcivescovo di Bruxelles André-Joseph Léonard, Presidente della Conferenza episcopale belga: “Stabiliamo che gli adolescenti non siano in grado dal punto di vista legale di prendere importanti decisioni economiche e affettive, e poi li riteniamo in grado di decidere se devono morire”. Per i vescovi belgi si tratta dunque di “un passo di troppo”: hanno infatti scritto che “questa legge apre le porte all’estensione agli handicappati, ai dementi, ai malati mentali e magari anche quelli che sono stanchi di vivere”.
Christian Brotcorne, capo del gruppo centrista francofono in Parlamento, ha chiesto polemicamente “che cosa succederebbe se i genitori fossero in disaccordo tra di loro, o se uno psichiatra dovesse credere che il bambino non sia in grado di capire la situazione?”.
Anche le associazioni di pediatri si sono schierate contro questa legge: ad esempio, in una lettera indirizzata qualche giorno prima del voto al presidente della Camera belga, 160 pediatri avvertivano che “non c’è alcuna domanda da parte della popolazione e del mondo medico-scientifico di estendere ai minori la possibilità dell’eutanasia”, ricordando che “un giovane può pensare da adulto solo dopo i 18 anni”. Inoltre, un appello ai parlamentari belgi a non approvare la legge è giunto anche dal primo Congresso internazionale delle cure palliative pediatriche, svoltosi a Mumbai, in India. Un appello firmato da 250 esperti di 35 Paesi in cui si “reclama per tutti i bambini in fin di vita l’accesso ai mezzi appropriati per controllare il dolore e i sintomi, così come cure palliative di alta qualità per affrontare i loro bisogni particolari. L’eutanasia non fa parte della terapia palliativa pediatrica e non costituisce un’alternativa”.
Per contro, i sostenitori della legge ritengono che anche i bambini malati terminali abbiano diritto ad una morte dignitosa e a liberarsi da indicibili sofferenze che condurrebbero comunque inevitabilmente alla stessa fine. Inoltre, ben il 73% della popolazione belga si dice favorevole alla legge. Considerate d’altra parte che nel 2012 il 2% dei decessi registrati in Belgio è avvenuto proprio in seguito al ricorso all’eutanasia.
L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha però affermato che la proposta di legge viola “la base della società civile”, ricordando che i bambini non sono in condizione di dare “un consenso informato adeguato”.
Voi che ne pensate mamme? Siete d’accordo con questa legge? Se da una parte ci può stare che noi genitori, per troppo amore e forse incapaci di rassegnarci di fronte alla malattia dei nostri figli, potremmo peccare di egoismo e accanirci quando ormai non c’è più nulla da fare, ma non potrebbe anche starci che un bambino possa confondere la voglia di morire con il bisogno di alleviare i propri dolori? E se lo scegliessero per senso di colpa nei confronti dei genitori, perché stanno soffrendo a causa loro? Sono tutte domande che mi sono venute in mente leggendo la notizia, di certo l’argomento non è di facile approccio.
Voi da che parte state?
Immagine tratta da bambinidelmondo.org