Endometriosi: la nuova campagna di sensibilizzazione

Care mamme,

tanto pericolosa quanto poco considerata: è l’endometriosi, un malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, ossia ben il 30% delle italiane in età fertile.

Purtroppo, nonostante gli inequivocabili sintomi, come dolori lancinanti durante il ciclo mestruale e i rapporti sessuali, molto spesso questa grave malattia viene diagnosticata con anni di ritardo, forse anche a causa dei soliti pregiudizi verso il sesso femminile (psicosi, isteria, manifestazioni di una sofferenza emotiva). Almeno fino a quando non compare l’impossibilità di avere figli, allora sì che scattano le cure. Ma una cura non tempestiva oppure le tante cure sbagliate cui ci si può sottoporre negli anni scambiando l’endometriosi per qualcos’altro, possono pregiudicare irrimediabilmente le probabilità di una gravidanza.

Proprio per questo, per diffondere la conoscenza della malattia, la Fondazione Italiana Endometriosi Onlus (FIE) insieme al Ministero delle Pari Opportunità ha lanciato la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “Endo…che?”, titolo che ben riassume l’ignoranza e la scarsa considerazione che caratterizzano la malattia. Testimonial dello spot tv è Nancy Brilli, che ne ha sofferto e che, nonostante tutto, è riuscita comunque ad avere un figlio, anche se ne avrebbe desiderati di più.

La campagna rientra in un protocollo del Ministero firmato anche da Inps, Inail e Fondazione Endometriosi volto a “finanziare la ricerca per individuare nuovi test diagnostici e cure che permettano di ridurre la sofferenza delle pazienti, offrire un concreto sostegno a tutte le donne che vivono questo problema che incide nella vita personale e in quella lavorativa, consentendo loro di poter contare su permessi e una rete assistenziale più completa”, citando le parole del Ministro Carfagna.

“Questa campagna di informazione – aggiunge Pietro Giulio Signorile, presidente della FIE – rappresenta un ulteriore passo in avanti nella lotta a questa grave patologia che colpisce centinaia di milioni di donne in tutto il mondo. La malattia è malattia di genere ed è un fenomeno sociale che coinvolge tutti gli aspetti della vita di una donna, per questo tale iniziativa diventa un fattore di civiltà. La nostra Fondazione ha già raggiunto importanti traguardi quali la scoperta dell’origine embriogenetica e quella dei principali fattori scatenanti, gli interferenti endocrini quali il Bisfenolo A presente in molti oggetti di plastica di uso comune».

Infatti, in uno studio pubblicato a febbraio dal prof. Signorile (peraltro classificato tra i migliori studi di medicina al mondo dal prestigioso istituto inglese Faculty of 1000 Medicine, costituito dai 2.400 scienziati più eminenti nei propri settori di competenza) per la prima volta viene messa in luce la stretta connessione tra endometriosi, infertilitàmenopausa precoce e inquinamento.

Dunque mamme, l’endometriosi è di certo una malattia sottovalutata ma voi non fate lo stesso errore: come recita lo spot “l’endometriosi si può combattere, ma non aspettate”.