Cellulite: strategie per combatterla (o almeno provarci!)

Care mamme, il problema della cellulite affligge milioni di persone, soprattutto le donne, ma anche il sesso forte non è immune. Cominciamo con due termini di medicina su cos’è la cellulite. Soprattutto in gravidanza o dopo un parto cellulite e smagliature possono fare la loro comparsa. La gravidanza è un momento in cui gli ormoni si sconvolgono, e i cambiamenti ormonali sono una delle cause della cellutile. Aggiungete il peso del pancione che a volte impedisce i movimenti e preme sul sistema linfatico, andando a creare ritenzione idrica. Insomma: sia perchè donne o in gravidanza, prima o poi capita a tutte di fare i conti con la cellulite.

Il termine esatto delle cellulite è “pannicolopatia edemato-fibrosclerotica del tessuto adiposo” ed è caratterizzata da ipertrofia delle cellule adiposi negli spazi intracellulari dove si accumulano liquidi in eccesso e altri sottoprodotti che si producono durante il metabolismo come l’acido lattico. La cellulite rappresenta uno dei principali inestetismi che affliggono circa l’80% delle donne.

Oggi la cellulite fa la sua comparsa già verso l’età delle superiori localizzandosi, prevalentemente, all’esterno delle cosce, nella zona laterale del bacino, all’interno delle cosce, sui glutei. Le cellule adipose aumentano di volume e trattengono liquidi mentre il metabolismo tra gli spazi intercellulari (microcircolazione sanguigna e linfatica periferica) procede con difficoltà. Il mancato drenaggio dei liquidi determina quindi una stasi idrica e un processo infiammatorio locale.

Le alterazioni possono essere di vario grado, fino a rotture e lacerazioni delle membrane cellulari.

Le cause che determinano lo sviluppo della cellulite, nei suoi quattro gradi di evoluzione, sono fin troppo note ed ampiamente analizzate. Il pannicolo adiposo, tessuto posto anatomicamente sotto la cute, è una riserva attiva di energia, legata al metabolismo individuale, scientificamente definito bilancio calorico; quando il bilancio calorico diminuisce (maggiore attività fisica o minore introduzione di calorie con il cibo) la riserva si riduce; quando il bilancio calorico aumenta (minore attività fisica od eccessiva introduzione di calorie con il cibo) si verifica il deposito dei grassi, cioè la liposintesi.

Come tutti i tessuti anche il pannicolo adiposo ha una sua una  vascolarizzazione, denominata microcircolo; attraverso la vascolarizzazione il tessuto adiposo fornice l’energia all’organismo o la accumula, sotto forma di grasso.

Quindi per bruciare quel grasso ed eliminare la cellulite oltre le creme, fanghi termali, massaggi, idromassaggi e tanto altro ancora, viene in aiuto l’attività fisica. Non tutta l’attività fisica  però riesce a contrastare la cellulite. Bisognerebbe regolare lo sforzo fisico tra il 60-70% della propria massima frequenza cardiaca. Utilizzando questa frequenza si dà anche modo all’organismo di utilizzare a scopo energetico una miscela di zuccheri e grassi, mentre a velocità superiori la fonte energetica è data quasi esclusivamente dagli zuccheri.
Comunque non si dovrebbe mai superare la soglia di piacevole affaticamento che prelude alla stanchezza.
Quindi l’attività aerobica è la più indicata in quanto attiva per lungo tempo l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, favorendo la circolazione sanguigna periferica e in particolare la microcircolazione a livello tessutale e cellulare delle regioni muscolari impegnate. Se si vuole attuare un’azione preventiva all’instaurarsi della cellulite è necessario un programma che migliori il tono muscolare e nel contempo permetta un ricambio ottimale a livello cellulare.
Pertanto va scelto un carico giusto di pesi in modo che che non contrastino il continuo afflusso sanguigno ai muscoli ed evitino il formarsi di tossine e acido lattico.

Prima di iniziare un qualsiasi programma di attività fisica è sempre opportuno sottoporsi ad una accurata visita medica. Inoltre è necessario munirsi di abbigliamento e attrezzature adeguate.