Ayurveda: un approccio critico

Si sente spesso parlare di Ayurveda e ciò che almeno avevo capito io prima di fare una ricerca mirata era che le tecniche di Ayurveda fossero delle terapie di purificazione e rilassamento abbinate alla cosmesi. Invece non è proprio così; si tratta di una scienza medica antichissima indiana basata sulla filosofia Samkhya (da Sat=verità e khya=conoscenza) una delle scuole di pensiero induiste.

L’Ayurveda è probabilmente il sistema di medicina naturale più antico di cui l’uomo abbia memoria. L’Ayurveda infatti si occupa di tutti gli aspetti del benessere, quello fisico, quello psichico e quello spirituale e si interessa di ciò che è normale tanto quanto di ciò che è anormale o patologico. Ha un ampio utilizzo in cosmesi, massaggi e varie cure termali.

Il terapeuta ayurvedico è una persona equilibrata tutta l’ayurveda è equilibrio e più disponibile di tanti medici tradizionali. Questi aspetti fanno sì che possa essere un notevole aiuto psicologico per il paziente e che possa risolvere molte patologie che dipendono dallo stile di vita del soggetto. La guarigione quindi non è legata ai mezzi ayurvedici (di scarsa validità scientifica), ma alla figura carismatica del terapeuta che riesce a correggere errori esistenziali del paziente, errori che incidono pesantemente sullo stato di salute.   Bisogna dire che non è una medicina affidabile perché non esistono patologie guarite con assoluta certezza nella totalità dei casi e per stessa ammissione degli ayurvedici le terapie sono lunghe. Poi riflettiamo un attimo sul fatto che la patria dell’ayurveda è l’India, uno dei paesi dove le malattie da secoli hanno contribuito a decimare la popolazione. Se l’ayurveda funzionasse, come mai in India la vita media si è alzata (ed è tuttora decisamente inferiore a quella dei popoli occidentali) solo quando la medicina tradizionale è entrata negli ospedali indiani? Nei Paesi occidentali è diffusa in particolar modo la visione “medica e salutistica” dell’ayurveda e, in effetti, non è azzardato affermare che, a livello occidentale, l’ayurveda è una delle medicine alternative più conosciute tant’è che spesso ayurveda è considerato un semplice sinonimo di medicina ayurvedica. Per gli Asiatici l’ayurveda è invece una vera e propria filosofia sulla quale basare la propria esistenza, una filosofia che considera il corpo e la mente come un insieme inscindibile.

Scopo primario dell’ayurveda è quello di far sì che l’uomo conservi una buona salute in modo da essere in grado di conseguire i principali obiettivi della vita. Per farlo è necessario seguire quattro principi fondamentali: il dharma (l’agire in modo corretto, sia verso noi stessi sia verso la società), l’artha (il riuscire a procurarsi i mezzi di sostentamento), il kharma (il riuscire a soddisfare i propri desideri entro i limiti dettati da un comportamento corretto) e il moksha (la realizzazione di sé stessi, lo stato più importante di ogni essere umano). L’equilibrio dei fattori che compongono gli esseri viventi genera la salute mentre il loro squilibrio è conosciuto come malattia. La salute è definita felicità, la malattia infelicità. La cosa importante rimane che la medicina alternativa può solovenir incontro a quella tradizionale, ma mai sostituirla. Soprattutto in caso di bambini.