Quando si parla di allattamento misto si intende un tipo di allattamento che alterna quello al seno e quello al biberon, per alimentare il neonato. In genere si ricorre a questo tipo di allattamento se quello della madre non è sufficiente e quindi è necessario alternare quello del biberon. Sia che sia scelto, che sia per necessità, si tratta di una tipologia di allattamento abbastanza diffuso fra le madri, specialmente fra quelle che hanno poco latte o che per vari motivi non possono stare con il loro bambino per molto tempo.
L’allattamento misto consente al bambino di continuare a ricevere il latte della madre anche se la mamma non ne ha molto o ha poco tempo.
Il latte materno è senza dubbio il miglior alimento per il piccolo, ma l’allattamento misto tiene conto del fatto che nelle vicissitudini della vita quotidiana la mamma possa non allattare sempre al seno il piccolo: o per motivi di lavoro, o per scarso latte, o per la formazione di ragadi mammarie. In tutti questi casi, l’allattamento misto viene in soccorso delle mamme e permette ai bambini di nutrirsi del migliore alimento per le loro esigenze.
L’allattamento misto può essere complementare, per capire di quanto latte artificiale abbia bisogno il bambino dopo aver ricevuto il latte materno, oppure alternato, il che consiste nell’alternare la poppata al seno con una artificiale.
Quando cominciare con l’allattamento misto? In genere l’età ideale è dalle 3-4 settimane di vita del bambino, periodo dopo il quale la produzione di latte è ben stabilizzata. Molti esperti suggeriscono di non cominciare con l’allattamento misto prima che il piccolo compia cinque mesi, ma si tratta comunque di un aspetto che si può discutere con il pediatra in tutta tranquillità.
Mediamente il neonato ha bisogno di circa 8-12 poppate al giorno, dopo alcune settimane il numero diminuisce: sulla base delle sue esigenze è possibile modulare l’allattamento misto.
Per quanto riguarda l’assunzione del latte artificiale, consigliamo di attendere almeno 3 ore fra i pasti, perché il latte artificiale è meno semplice da digerire.
Un’alternativa per le mamme che optano per l’allattamento misto non perché hanno problemi di ragadi al seno ma per problemi di tempo è quella dell’uso del tiralatte, allo scopo di permettere di usare il latte per nutrire il bambino anche quando non si è a casa. Il tiralatte permette di estrarre il latte dal seno, in modo che anche quando il bimbo viene allattato al biberon dal padre o da un parente possa nutrirsi con il latte materno. Ne esistono diversi modelli, manuale, elettrico e mini elettrico.
Quando invece si ricorre all’uso di latte in polvere, è sufficiente attenersi alle dosi che il pediatra ha disposto, mescolare il latte con acqua naturale, agitare il biberon e scaldarlo per poi riagitarlo e darlo al bambino. In questo modo se la mamma non ha tempo (o non ha latte) la pappa per il piccolo è comunque pronta in modo semplice e velocemente.
L’allattamento misto può provocare dei piccoli disagi dovuti all’assunzione di latte artificiale, come infiammazioni, diarrea, soprattutto se viene somministrati nei primi mesi di vita quando il sistema immunitario è ancora debole. Il bimbo potrebbe anche soffre di stitichezza. Sono tutti problemi che possono anche non presentarsi e vanno di volta in volta sottoporsi al parere del pediatra.